Siracusa. Cgil: no sfruttamento dei lavoratori nel turismo, nella ristorazione e nel commercio

Salario minimo garantito non solo nei contratti pubblici ma anche nel turismo, nella ristorazione e nel commercio, settori dove si consuma la vera emergenza sociale, con centinaia di giovani, donne e lavoratori stagionali che continuano ad essere sfruttati, sottopagati e privi di diritti.

Il segretario della Cgil siracusana, Roberto Alosi, giudica apprezzabile la decisione dell’Amministrazione comunale, ma rilancia la questione.”Bisogna avere il coraggio” – scrive – “di imporre regole anche ai privati che ogni giorno guadagnano, spesso molto bene, occupando spazi pubblici, utilizzando risorse della comunità, beneficiando dell’immagine e della bellezza della città”.

Oltre all’obbligo del salario minimo di 9 euro per tutte le attività turistiche, della ristorazione, dell’accoglienza e degli esercizi commerciali che richiedono suolo pubblico, licenze, contributi o autorizzazioni comunali, la Cgil chiede controlli effettivi, sanzioni e revoca dei permessi per chi sfrutta i lavoratori.

“Non possiamo più accettare che mentre si brinda alla crescita del turismo” – chiosa Alosi – “dietro le quinte si perpetui il vecchio modello di sfruttamento: stipendi da fame, turni massacranti, contratti truffa o nessun contratto”.

(foto: archivio siracusa2000)

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