
Il manifesto della campagna lanciata dalla Regione Sicilia, che doveva sensibilizzare l’opinione pubblica sui rischi del consumo di alcool da parte delle donne, ha, invece, provocato indignazione, e non solo negli ambienti politici, in quanto giudicato sessista. Un terremoto di critiche che ha costretto gli autori a ritirare dalla rete il manifesto “incriminato”, dove viene raffigurato un volto femminile con due calici di vino rosso che, in realtà, richiamano l’immagine di un seno. Durissima la presa di posizione del presidente della Commissione Antimafia dell’Ars, Claudio Fava, che ha subito presentato una interrogazione urgente al Presidente della Regione, Nello Musumeci, ed all’assessore alla Sanità, Ruggero Razza. Premesso che la campagna è stata diffusa sul sito www.costruiresalute.it finanziato con fondi comunitari, Fava chiede di conoscere chi ha autorizzato la campagna, qual è il suo costo e in base a quali criteri è stato scelto il creativo. Poiché non è la prima volta che l’assessorato regionale alla Salute si imbatte in queste situazioni, nell’interrogazione si chiede anche che vengano resi noti il costo complessivo delle campagne di promozione di corretti stili di vita, realizzate dall’assessorato regionale alla Salute, ed il costo di gestione del sito costruiresalute.it e delle pagine social ad esso collegate. L’on. Claudio Fava intende, inoltre, sapere come è avvenuta la scelta della struttura incaricata di creare i contenuti visivi associati alla campagna di promozione e “se tali contenuti visivi” – conclude – “siano stati valutati ed eventualmente autorizzati dall’Assessore o da un suo delegato”.
(foto: l’on. Claudio Fava. Riquadro il manifesto della campagna – repertorio internet)