
“Accogliere non significa rinunciare alla propria cultura, ma saper fare sintesi in un mondo sempre più globalizzato”. Lo ha detto Mons. Antonino Raspanti, vescovo di Acireale, a conclusione di un incontro sul tema dell’impegno della Croce Rossa e della Chiesa nei corridoi umanitari.
Il giornalista Mario Scelzo ed il presidente nazionale della Croce Rossa Italiana, Rosario Valastro, ieri sera all’archivio storico diocesano, hanno discusso di solidarietà, accoglienza e rispetto per la dignità umana.
Come è stato sottolineato da Valastro, “i corridoi umanitari dovrebbero essere una realtà nei territori di guerra ed anche dei luoghi dai quali si fugge per discriminazione e persecuzioni”, perché permetterebbe di evitare sofferenze e vittime.
Per Mario Scelzo, “i corridoi umanitari sono uno dei principali esempi della Chiesa in uscita, perché traducono in forma concreta quella che è l’accoglienza delle persone in difficoltà”.
Nel corso dell’incontro, moderato dalla psicologa Emilia Contarino, è stato, inoltre, evidenziato come il fenomeno migratorio debba essere gestito non favorendo le comunità ghetto, ma cercando di garantire un sistema di inclusione concreto che garantisca la dignità a ciascuno.
Presenti in sala una rappresentanza della Croce Rossa Italiana, la Caritas diocesana, la realtà ”Acireale abbraccia la Siria” e la Comunità Papa Giovanni XXIII di Santa Venerina, che ha accolto una famiglia siriana grazie al progetto “Operazione Colomba”.
(foto: da sinistra, il giornalista M. Scelzo, il presidente della CRI, R. Valastro, il vescovo di Acireale A. Raspanti)
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