Alternanza scuola-lavoro, gli studenti dell’Einaudi danno voce ai detenuti di Brucoli

Un libro che racconta le storie dei detenuti a lunga permanenza del carcere di Brucoli, raccolte ed interpretate dagli studenti. Questo il senso del volume “Fine PenNa mai”,  realizzato nell’ambito del progetto di alternanza scuola lavoro, con il quale gli studenti dell’Istituto Superiore “Einaudi” – indirizzo liceo scientifico, hanno dato parola agli ospiti della struttura carceraria, permettendo loro di esternare le proprie emozioni, il proprio disagio ed il proprio dolore. Sono stati gli stessi detenuti, durante i vari incontri, a preparare le bozze che gli studenti hanno, poi, rielaborato nel testo definitivo. “Si è svolto tutto in una atmosfera di scambio e di dialogo” – commenta il dott. Antonio Gelardi, direttore del carcere di Brucoli – “ di intensificazione del rapporto che la casa circondariale ha instaurato da tempo con le scuole”. Un’esperienza che, come sottolinea la referente del progetto, prof.ssa Maria Grazia Guagenti, “ha cambiato i ragazzi. Gli incontri in carcere con i detenuti, l’ascolto delle loro storie e le emozioni nel sentirle” – conclude – “hanno trasformato gli studenti in persone più consapevoli”.

(foto: studenti e docenti e detenuti, nella sala teatro del carcere di Brucoli)