Quella della nuova postazione del 118 alla ex casermetta Mazzini in Ortigia è una storia decisamente nata col piede storto. Prima la lunga attesa dell’apertura, con le lungaggini burocratiche tra Comune,Asp8 e Capitaneria di Porto poi, finalmente la consegna dei locali e l’attivazione part time. “Presto sarà operativa H24”, lo abbiamo letto e scritto decine di volte però, tra il dire ed il fare .. .c’è di mezzo il mare (infatti siamo al porto!) e invece di andare avanti … siamo andati indietro. Quel 118, infatti, ha fatto parlare spesso e in negativo di sé, prima l’ambulanza che non c’è, poi l’H24 che non arriva, adesso addirittura (dal 5 dicembre) la chiusura. Una situazione di incertezza non più sostenibile anche perché, come fa notare padre Rosario Lo Bello, la postazione del 118 di Ortigia fa registrare il più alto numero di interventi dell’intera provincia. Ed è proprio il parroco della chiesa di san Paolo Apostolo, al quale, evidentemente, non stanno a cura solo le anime dei parrocchiani ma anche la loro salute, a lanciare un accorato appello alla deputazione regionale ed al sindaco di Siracusa. “Nel passato” – scrive – “furono raccolte più di cinquemila firme a sostegno del ripristino. Vi sono stati poi numerosi proclami da parte politica, proclami che promettevano la risoluzione del problema”. Purtroppo, però, la politica, specie dalle nostre parti, raramente riesce ad andare oltre i proclami e gli annunci ad effetto e il caso del 118 di Ortigia ne è l’inconfutabile dimostrazione. E così, mentre tra due giorni in Ortigia si riverseranno migliaia di persone per la Festa di Santa Lucia, quella postazione del 118 rimane fuori servizio, così come rimane una chimera la Guardia medica attigua. “Ortigia” – attacca padre Rosario Lo Bello – “ non è solo luogo di feste e festini, ma vi abitano ancora numerosi anziani e bambini molti dei quali indigenti. Il 118” – conclude – “è una cosa dovuta”.
(foto: la postazione del 118 di Ortigia. A sinistra padre R. Lo Bello – immagine da Facebook)