
Non potevano che essere le note della “Norma”, ad inaugurare il nuovo anno accademico dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini”, per il quale il 2020 rappresenta, sicuramente, l‘anno della rinascita, dopo i periodi tristi dovuti alla crisi finanziaria. Presto la Scuola diventerà, infatti, un Conservatorio finanziato dallo Stato. Un risultato che premia i quarant’anni di storia dell’Istituto di via Sacro Cuore, attualmente riconosciuto come centro di alta formazione, nell’ambito della European Hight Educational Area.

Il Conservatorio Statale assumerà la denominazione “Vincenzo Bellini”, e ciò, come spiega la presidente Graziella Seminara, grazie al fatto che il Conservatorio di Palermo ha rinunciato ad adottare il nome del cigno catanese, “riconoscendo a noi” – sottolinea – “il diritto di fare proprio il nome di uno dei più grandi operisti della storia”. L’inaugurazione, che ha avuto luogo martedì al Teatro Massimo “Bellini”, ha tenuto a battesimo l’Orchestra Sinfonica, formata da studenti, ex studenti e docenti, che si è esibita con la direzione del concertista di fama internazionale Epifanio Comis, nuovo direttore dell’Istituto Superiore di Studi Musicali “Vincenzo Bellini”. La nuova Orchesta Sinfonica si aggiunge a all’Orchestra Giovanile condotta dal maestro Giuseppe Romeo. Tra i progetti ai quali l’Istituto “Vincenzo Bellini” sta lavorando per i prossimi mesi, anche l’omaggio a Beethoven, del quale nel 2020 ricorrono i 250 anni dalla nascita. In collaborazione con l’Università di Catania, saranno organizzati concerti, seminari e conferenze.
(foto copertina: il concerto dell’Orchestra Sinfonica al Teatro Massimo “Bellini”)