Sanità. Al “Cannizzaro” di Catania si sperimenta una tecnologia innovativa in sala operatoria

L’Unità Operativa Complessa di Neurochirurgia dell’ospedale “Cannizzaro” di Catania è stata scelta come “beta tester” di un innovativo dispositivo messo a punto dalla startup tedesca ApoQlar.

Si tratta di una tecnologia innovativa, che permette di visualizzare contemporaneamente elementi virtuali (gli ologrammi) ed elementi reali (paziente, oggetti, strumenti chirurgici) e che Catania, tra le prime in Europa sta sperimentando, per il momento per soli scopi di ricerca.

Attraverso il dispositivo, il chirurgo è in grado di vedere contemporaneamente il soggetto sul lettino operatorio e le immagini dei suoi esami di Risonanza Magnetica, Tac, Pet; può, inoltre, registrare audio e video ed eseguire le operazioni con comandi vocali o con il semplice tocco olografico delle dita.

Una tecnologia che, come spiega il dott. Giuseppe Umana, neurochirurgo del Cannizzaro, “consente un’esperienza immersiva nell’anatomia e nella patologia del paziente”.

il visore indossato dal dott. Giuseppe Umana

Grazie a questa caratteristica” – prosegue Umana, che è membro dell’advisory board di ApoQlar, referente del progetto cui ha collaborato il collega dott. Angelo Spitaleri – “il chirurgo può avere una percezione diretta delle caratteristiche spaziali della malattia e ne ricava una maggiore confidenza con l’anatomia di quello specifico soggetto”.

“Grazie alla possibilità di video-audio registrare il colloquio con paziente e familiari” – aggiunge il direttore dell’UOC Neurochirurgia, dott. Salvatore Cicero – “è possibile archiviare a scopo medico legale l’avvenuta informativa al paziente. Questo” – sottolinea – “potenzialmente potrebbe contribuire a ridurre i costi relativi al contenzioso medico legale, offrendo maggiore trasparenza per entrambe le parti”.

Competenze ed innovazioni tecnologiche, insomma, che, come chiosa il direttore generale dell’A.O. Cannizzaro, dott. Salvatore Giuffrida, contribuiscono a definire “un nuovo standard che aumenta la sicurezza in sala operatoria e la capacità di precisione degli operatori”.

L’attività di sperimentazione del software di realtà aumentata è sfociato in uno studio scientifico proposto dal dott. Giuseppe Umana e premiato con il secondo posto (primo tra gli “esterni”) all’ultimo congresso mondiale della Weill Cornell University di New York.

(fotocopertina: la visione dell’ologramma)

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