
E’ stata molto apprezzata ed applaudita, ieri sera in Cattedrale, la lettura scenica del Codice Papadopulo – il martirio di Santa Lucia, a cura degli studenti dell’Accademia d’Arte del Dramma Antico della Fondazione Inda.
Ad interpretare Santa Lucia è stata la 24enne Althea Iorio, calabrese di Praia a Mare, non credente, come premette, ma che, da questa esperienza siracusana, ha tratto vari spunti di riflessione.
“Sapevo che c’è molta devozione per questa Santa” – ci dice – “conoscevo questa festività, però non avevo idea di questo calore”.

22 anni l’età media degli attori, dei quali solo tre o quattro sono siracusani, mentre gli altri, vengono da varie parti d’Italia, come Torino, Como, Firenze e da altre città siciliane.
“Per alcuni di loro” – precisa la regista dello spettacolo Elena Polic Greco – “era la prima volta davanti ad un pubblico così importante ed erano molto emozionati”. Tutti hanno dato il massimo, studiando e provando i testi mentre facevano lezione.
“Otto ore al giorno” – aggiunge – “facendo le prove anche di notte”. Un sacrificio, comunque, ampiamente ripagato dal successo di pubblico registrato ieri sera.
La traduzione dei testi è opera degli studenti delle classi III A e III C del Liceo Classico “Gargallo”, svolto nell’ambito di un progetto specifico della scuola, sotto la guida delle professoresse Marilena Crucitti e Nadia Cannarella.
Un lavoro che, adesso, sta proseguendo con la digitalizzazione attraverso un programma informatico del CNR di Pisa.
(foto: due momenti dello spettacolo)
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