
Ad 11 anni da quel 2011, quando ha sposato la causa del turismo accessibile, la prof.ssa Bernadette Lo Bianco, presidente dell’associazione “Sicilia Turismo per Tutti”, traccia un bilancio dei progetti fin qui realizzati, consapevole di aver fatto tanto per l’integrazione a 360 gradi, ma che tanto c’è ancora da fare.
”In Sicilia e in modo particolare Siracusa, sede dell’associazione” – ci dice – “sono stati realizzati tantissimi progetti, come i percorsi ed i video in LIS, le mappe tattili in quasi tutti i monumenti di Siracusa”. E c’è “Mare per Tutti”, progetto che, per l’estate 2022, conta ben 153 spiagge accessibili, tra pubbliche e private.
Ma un sito accessibile deve far parte di un contesto parimenti accessibile, quindi di una città accessibile, e “ciò, come evidenzia Bernadette Lo Bianco “significa mezzi di trasporto accessibili e situazione urbanistica accessibile”.
Siracusa, nello specifico, grazie al lavoro di “Sicilia Turismo per Tutti” e con l’appoggio di istituzioni ed associazioni ha fatto passi importanti in materia di accessibilità ma è anche vero che ci sono ancora, alberghi, case vacanze ed altre strutture turistiche che si devono, ancora adeguare.
“Anche la persona con esigenze speciali è un turista” – ricorda Bernadette Lo Bianco – “e di conseguenza, vuole girare per le città, visitare, negozi, usufruire dei mezzi pubblici, visitare mostre e le strade, così come i marciapiedi” – sottolinea – “devono essere devono essere idonee alle loro condizioni di disabilità”.
Importante, secondo la presidente di “Sicilia Turismo per Tutti”, il ricorso alla tecnologia, laddove l’accessibilità non può essere garantita per le condizioni particolari di taluni siti, e questo, conclude è un obiettivo che richiede la sinergia tra pubblico e privato.
(foto: la presidente di “Sicilia Turismo per Tutti”, B. Lo Bianco)
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