Riceviamo e pubblichiamo. Turismo accessibile, tanto si è fatto ma tanto c’è ancora da fare

Il turismo delle persone con disabilità rappresenta una quota del 15 per cento nel mercato turistico globale. In Italia sono oltre 3 milioni e 150 mila le persone con disabilità. Dunque un mercato con numeri molto importanti.

Ci sono degli esempi di Turismo Accessibili in Sicilia virtuosi grazie al progetto “Sicilia e Siracusa mare per Tutti “ arrivato all’ottava edizione ed i numerosi siti culturali resi accessibili grazie all’opera di sensibilizzazione e filantropica dell’Associazione” Sicilia Turismo per Tutti “.

Alcuni casi positivi sono però ancora una goccia nel mare. Per questo è necessario lavorare affinché ci sia una crescita omogena dell’offerta di turismo accessibile. Il tema del turismo accessibile non riguarda solo chi ha delle disabilità motorie.

Coinvolge chi ha disabilità sensoriali (cecità o sordità), esigenze alimentari specifiche come allergie e intolleranze, necessità legate a diabete o altre patologie, oppure esigenze derivanti dall’appartenenza alla fascia di popolazione anziana e a quella delle famiglie con bambini.

Vien da sé che sia davvero troppo semplicistico illudersi di poter affrontare il tema unicamente attraverso la necessità (seppur indispensabile) dell’abbattimento delle barriere architettoniche.  Se da un lato è compito degli enti locali incrementare il livello di accessibilità infrastrutturale negli spazi pubblici, è agli operatori del settore che spetta il più arduo compito di informarsi e formarsi per garantire a chiunque un’accoglienza di qualità, favorendo così il cambiamento culturale necessario.

Bisogna promuovere strumenti e strategie relativi al turismo accessibile, prevedere inoltre di sensibilizzare imprese e le politica regionale e nazionale al fine di sviluppare un sistema turistico inclusivo. Nello specifico è fondamentale la creazione di un gruppo di lavoro di confronto e studio del mercato del turismo accessibile.

Dobbiamo sempre particolare attenzione ai temi della mobilità, dell’accesso alla cultura e al turismo da parte di tutte le persone con disabilità e alle soluzioni che ne consentano la piena partecipazione nei momenti di svago, tenendo quale principale punto di riferimento la Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità “promuovere il turismo accessibile come opportunità etica ed economica

Un Paese come l’Italia con i suoi 58 siti Unesco, deve presentare al mercato un’offerta turistica universale, realmente inclusiva, che non distingua i destinatari tra ospiti con bisogni speciali e ospiti che non necessitano di particolari esigenze. I requisiti da soddisfare affinché una meta sia considerata accessibile possono così riassumersi:

* Facilità di accesso ai servizi, al mare, ai parchi pubblici, alle strutture pubbliche e private

* Assenza di barriere architettoniche, sensoriali e culturali

* Presenza di aree parcheggio apposite per disabili o donne incinte

* Attività di ristorazione con personale competente e preparato su patologie di origine alimentare

* Il diritto di usufruire dell’offerta turistica in maniera completa, in autonomia, e di ricevere servizi adeguati al giusto prezzo

* La dimensione sia pubblica che privata per il raggiungimento di questo obiettivo, in uno schema più ampio

* Il diritto di scegliere una meta perché la si apprezza e non perché si sia stati costretti dal fatto che essa rispetti o meno i criteri di accessibilità;

* La necessità di un informazione precisa e rispettosa dell’esigenza dei turisti

* La congiunzione fra qualità e accessibilità come indirizzo da perseguire.

 Sostenibilità, responsabilità ,qualità e inclusione sono le parole chiave che dovranno guideranno l’evoluzione del turismo nei prossimi anni. (Bernadette Lo Bianco- presidente associazione Sicilia Turismo per Tutti)

(foto: repertorio internet)

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