Crisi Azienda Siciliana Trasporti. Interrogazione di “Sicilia Vera” e “Sud chiama Nord”

Siracusa, Ragusa, Acireale, Barcellona P.G., Milazzo, Scicli, Paternò, Gela, Caltagirone, Modica, Augusta, Lentini, Carlentini e Chiaramonte Gulfi. Sono questi i 14 comuni siciliani che, dal 1 marzo, rischiano di ritrovarsi senza il trasporto urbano dell’Ast.

Non è più un mistero, infatti, la grave situazione di sofferenza finanziaria che sta vivendo l’azienda più grande del settore trasporto pubblico in Sicilia, “dichiarata e denunciata” – ricorda il deputato regionale Giuseppe Lombardo – “nella Relazione sulla Gestione degli amministratori in tutti i Bilanci degli ultimi dieci anni”.

E proprio l’on. Lombardo, con i gruppi parlamentari all’Ars Sicilia Vera” e “Sud chiama Nord” ha presentato una interrogazione indirizzata al presidente della Regione ed all’assessore delle Infrastrutture e della Mobilità, denunciando i disagi che si stanno registrando nei 14 Comuni.

Preoccupano” – scrive – “la modalità e la tempistica con le quali l’azienda è stata posta in crisi, infatti” – prosegue – “da quanto si apprende dai giornali sembrerebbe che la crisi sia stata dichiarata dal Collegio Sindacale aziendale i cui componenti, peraltro, si sono recentemente dimessi in aperta polemica con il C.d.A.”.

I due gruppi parlamentari chiedono di sapere se l’assessore Regionale delle Infrastrutture e della Mobilità “abbia provveduto alla verifica della congruità dei corrispettivi chilometrici inseriti negli atti impositivi che regolano il rapporto con AST S.p.A. e con gli altri vettori del TPL per i servizi extraurbani, tenendo conto della diversa tipologia dei servizi assegnati in termini di velocità commerciale e di intensità di domanda”.

Oggi” – si legge nella nota – “il Governo deve dire come vuole affrontare tale problematica anche in virtù del fatto, è evidente, che nel futuro scenario del Trasporto Pubblico Locale Regionale che dovrà assegnare i servizi con gare pubbliche europee, l’AST a queste condizioni non potrà partecipare”.

Sarebbe più di 70 milioni l’ammontare dei debiti dell’azienda e sono più di 850 i dipendenti che, in queste settimane, vivono sui carboni ardenti, temendo per il loro futuro occupazionale.

(foto: la sede Ast di Siracusa)

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