Si apprende che l’amministrazione abbia deciso di avviare un centro famiglia presso i locali dell’ex scuola Chindemi in Via Algeri. Se da una parte si constata favorevolmente che il Comune di Siracusa partecipando a un bando regionale avvierà un servizio mirato ad assistere le “famiglie”, attraverso un ventaglio di operatori, sorge spontaneo chiedersi com’è possibile che tale servizio possa sorgere presso i locali della ex scuola Chindemi di Via Algeri.
Una scuola ristrutturata con i fondi POR FESR, Azione 9-6.6. destinati alla realizzazione di strutture con finalità educative. Destinazione d’uso che, come riportato nel bando regionale, art. 5.1al punto G. non è possibile modificare per 5 anni dalla consegna dei lavori.
E questo perché l’obiettivo del bando che ha finanziato la ristrutturazione dei luoghi e che noi auspichiamo venga rispettato, era quello di creare (in accordo con la scuola) una struttura in grado di offrire gratuitamente attività ricreativo-educative a sostegno dei tanti bambini che non possono accedere a servizi a pagamento.
Premesso che tale servizio del quale oggi non vi è traccia, sarebbe dovuto partire dal giorno stesso della consegna dei locali, ci permettiamo di suggerire una possibile alternativa utilizzando i fondi assegnati ai Comuni dal Dipartimento delle politiche della famiglia e destinati ai centri estivi.
Una disponibilità economica che se pensata preventivamente,permetterebbe di avviare li una attività socio-educativa organizzata e strutturata rispondendo al bisogno dei tanti nuclei e dei tanti minori che nel periodo estivo non trovano, specie in quel quartiere, luoghi protetti portatori di messaggi educativi.
Auspichiamo che l’Amministrazione in piena collaborazione con la scuola raccolga tale opportunità e disponga il servizio “ Centro famiglia” presso altro luogo, quale ad esempio Via Barresi, da poco ristrutturato o in uno dei tanti locali del Centro anziani che sicuramente, rimanendo sempre all’interno di quel quartiere , potranno svolgere un fruttuoso servizio alla popolazione. (Carlo Gradenigo – presidente di L&C)
© Riproduzione riservata