Le compagini di calcio siciliane che parteciperanno al prossimo campionato di serie D, girone I, saranno: Siracusa, città di Sant’Agata, Ragusa, Favara, Acireale, Nuova Igea Virtus, Akragas, Licata, Sancataldese, Nissa, Enna e Paternò.
Un girone I, in buona percentuale, corregionale e questo, quale siciliano e siracusano, non può che farmi piacere , perché mi darà la possibilità ,quale vicino di casa, di poter seguire più da vicino, in trasferta, la mia squadra del cuore: il Siracusa.
Tante, dunque, le squadre siciliane militanti nei campionati dilettantistici e semiprofessionistici…. Una sola città siciliana, purtroppo, partecipante ai campionati professionistici: il Palermo, e questo, come cittadino e sportivo siciliano, mi amareggia e mi fa riflettere.
Il calcio siciliano che, nei decenni passati, ha visto e vissuto le straordinarie stagioni del Palermo, del Catania ed anche del Messina, militanti tra la serie A e la serie B ( anche se diverso è stato il momento storico vissuto da queste società) è sprofondato nei meandri del dilettantismo e del semiprofessionismo; a tutt’oggi solo il Palermo milita in serie B; ricordo che la formazione rosanero ha giocato circa 1000 gare in serie A, con il risultato migliore ottenuto con la stagione 2010/2011, in cui la formazione ha raggiunto la finale di Coppa Italia persa contro l’Inter.
I tempi dei presidenti Barbera e Massimino sono rimasti, per noi sportivi e tifosi siciliani, solo un nostalgico ricordo.
Certamente, la Sicilia, da sempre, non ha potuto portare un numero consistente di squadre nel calcio che conta, in serie A; ma, mai è sprofondata, così in basso. I motivi? I soliti: quelle differenze strutturali e sociali che, poi, hanno avuto dei riflessi anche nel mondo dello sport e del calcio in generale. Tante società calcistiche siciliane hanno vissuto situazioni economiche drammatiche che le hanno portate al fallimento e alla radiazione: i recenti ricordi: il Catania, negli ultimi anni, ha conosciuto una situazione molto complicata, per quanto riguarda il fallimento della squadra che è ripartita dalla serie D e del mio Siracusa che, addirittura è partito dal campionato di promozione.
Dunque, il mio auspicio, e credo, in questo senso, di interpretare il pensiero e il sentimento di tutti gli sportivi e tifosi siciliani è che il calcio siciliano torni ad esprimere squadre di rilievo e che il mio Siracusa lasci il calcio dilettantistico per ritornare nel calcio che conta. Viva la Sicilia, viva lo sport e il calcio siciliano. Forza Siracusa. (Giuseppe Scandurra)
(foto: archivio siracusa2000)
© Riproduzione riservata