Riceviamo e pubblichiamo. G7, Ortigia sotto assedio. Sicurezza per pochi … disagi per tutti!

Oggi ci ritroviamo di fronte a un’ennesima assurdità. Da un momento all’altro, senza nessun preavviso, i residenti di Ortigia sono stati travolti da radicali cambiamenti alla viabilità, imposti per garantire la sicurezza delle delegazioni del G7.

Questi cambiamenti, che ci sono stati comunicati solo stamani, stravolgono completamente la vita quotidiana dei residenti e dei cittadini. Tali cambiamenti concernono il blocco della viabilità in alcuni tratti e il divieto di sosta nella zona dei lungomari.
Come è possibile che la sicurezza di pochi venga considerata più importante della sicurezza e del benessere di tutta una comunità?

Residenti che devono prendere un volo, andare al lavoro, o, peggio ancora, recarsi a terapie sanitarie, si trovano bloccati in lunghissime file per uscire da Ortigia, magari accorgendosi che non c’è più la loro macchina o, per ben che va, senza sapere dove lasciare l’auto o come tornare a casa. Chi risponderà delle conseguenze di questo caos?
Non accettiamo che Ortigia venga trattata come un terreno di gioco per eventi internazionali a scapito dei suoi abitanti. La comunità ha diritto a vivere in sicurezza e con dignità, senza essere messa in secondo piano rispetto alle esigenze temporanee di delegazioni che, tra l’altro, sembrano essere state mal gestite a livello organizzativo centrale.
Questa situazione è inaccettabile! Questa è l’ennesima prova che certi eventi non possono essere organizzati in Ortigia per la fragilità interna della struttura viaria e delle vie di fuga.

Lo ripetiamo da sempre che Ortigia non può essere una vetrina senza considerare le persone che ci abitano, come oramai sta avvenendo frequentemente, altro che privilegiati! Chiediamo immediatamente chiarimenti e soluzioni che rispettino i diritti dei residenti di Ortigia, e non tollereremo più che le nostre vite vengano stravolte per scelte calate dall’alto e comunicate all’ultimo minuto.

(Davide Biondini – comitato Ortigia Cittadinanza Resistente)

(foto: archivio siracusa2000)

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