Passata la tempesta che, visti gli effetti, è stata di dimensioni catastrofiche, a Giarre, Acireale, Riposto, come in tutti gli altri comuni della Sicilia orientale flagellati dal nubifragio, è il momento della conta dei danni.
Si cerca di recuperare ciò che è ancora possibile salvare, mobili, suppellettili, si spala per liberare le case, i garage e i negozi dal fango, ci si aiuta a vicenda e si guarda con rabbia ed incredulità a tutte quelle automobili che la furia della pioggia ha letteralmente sollevato, come fossero di cartapesta, e trascinato fino al mare, quel mare tanto azzurro ed amato che, nell’arco di un paio d’ore, è diventato un’accozzaglia di lamiere.
“Non è stata una giornata semplice per noi e per i Comuni di Riposto e Giarre. Dobbiamo renderci conto che qualsiasi intervento sul territorio va progettato e realizzato considerando prioritarie l’invarianza idraulica e la salvaguardia del territorio”. Lo dice il sindaco di Acireale, Roberto Barbagallo, che esprime vicinanza a tutti i cittadini dei comuni limitrofi che hanno subito danni. “La cosa più importante, tuttavia” – sottolinea – “è che non ci siano stati danni fisici a persone”.
Ad Acireale anche oggi, si continua con i sopralluoghi negli edifici scolastici, in modo da verificare
eventuali criticità e, quindi, programmare interventi futuri.
Sopralluoghi sono in corso in tutti i comuni e mentre si contano i danni, la domanda ricorrente è una: ma tutto ciò poteva essere evitato?
(foto: squadre della Protezione civile ad Altarello frazione di Giarre)
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