Nell’Hospice dell’ospedale “Garibaldi Nesima” di Catania c’è un suono che spezza il silenzio della sofferenza: è la musica di Loredana, musicoterapista con una missione speciale: lenire l’anima, aiutando chi si trova nell’ultima fase della vita a trovare pace, conforto e una nuova forma di comunicazione.
Le note del suono dolce di un’Arpa diventano carezze invisibili, abbracci sonori che accompagnano i pazienti nel loro ultimo viaggio.

E Loredana, con il suo talento e la sua sensibilità, continua ogni giorno a ricordare che, anche quando la vita si spegne, la musica può ancora accendere un’emozione. Loredana entra nelle stanze con il suo strumento, si siede accanto ai pazienti e li ascolta. La sua terapia inizia nel silenzio, nel rispetto delle emozioni di chi ha di fronte. Poi, con dolcezza, lascia che la musica prenda il sopravvento.
“Una paziente di 50 anni” – racconta Loredana – “chiede spesso di usare in sottofondo i suoni della natura attinenti all’acqua: il mare, la pioggia, i ruscelli. Ascolto il suo respiro, cerco di entrare in sintonia con le sue emozioni ed il suo dolore”.
Lei, durante la seduta, sussurra che è bellissimo e sorride ad occhi chiusi come se le stessi massaggiando l’anima. Non è solo una questione emotiva. La musicoterapia agisce profondamente anche sul piano fisiologico: aiuta a regolare il battito cardiaco, a rilassare il respiro affannoso, a ridurre la percezione del dolore. I pazienti trovano sollievo, l’ansia si attenua, il senso di affaticamento lascia spazio a una quiete nuova.
A beneficiare della musica sono anche i familiari che assistono i loro cari negli ultimi giorni di vita, i quali trovano nella musica un ponte per dire addio, un’occasione per condividere un momento di tenerezza al di là delle parole.
(foto: la musicoterapista Loredana)
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