
“Questo è un luogo di straordinaria importanza, un luogo sacro in cui la bellezza diventa cura dell’anima”. Così il ministro della Cultura Alessandro Giuli, accompagnato dal sindaco di Catania, Enrico Trantino, ha commentato il lavoro artistico del mecenate Antonio Presti, dopo aver sentito dalla sua vivavoce il processo identitario che ha portato alla nascita dell’Opera monumentale “La Porta delle Farfalle“.
Nonostante la pioggia battente, infatti, il ministro ha voluto percorrere insieme al maestro Presti quel muro di cemento dell’Asse dei Servizi, oggi diventato progetto visionario “che dona luce alla periferia di Librino, restituendo all’Anima un varco che conduce all’esperienza del Sogno”.
“Daremo il giusto rilievo e la giusta importanza a questo luogo, in cui la periferia diventa la grande madre che si prende cura delle persone che vi abitano”, ha detto ministro ai giornalisti, dopo aver ammirato la più grande scultura al mondo in bassorilievo ceramico: un chilometro e mezzo di Opera, che oggi è “Agenzia educativa e spirituale” per tutti gli abitanti della periferia catanese.
(foto: il ministro A. Giuli con A. Presti alla Porta della Farfalle”)
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