
Gentili candidati, entrambi siete sindaci e non occorre certo che sia questa organizzazione sindacale a ricordarvi i danni prodotti al nostro territorio da una politica, diciamo così, molto poco lungimirante, allorquando nel volgere di una sera furono cancellate le province e inizio per il territorio il lungo inverno di una gestione commissariale con corollario di drammatico dissesto.
Un dissesto che ad oggi ha ingessato il Libero Consorzio di Siracusa sia negli aspetti delle competenze (che sono rimaste), sia negli aspetti legati al personale che ha pagato e paga tutti i giorni un prezzo altissimo per scelte altrui, rivelatesi inopinate e fallimentari.
Entrambi siete sindaci e sapete bene come oggi per un Ente locale entrare nel girone dei dannati del dissesto sia in tanti casi una strada senza uscita ma nel caso del Libero consorzio privo di entrate dirette, una condanna a morte per inedia.
L’idea che ci siamo fatta e da tempo, è che senza un atto legislativo ad hoc questo paziente non abbia speranza alcuna di riprendersi e stavolta alla politica toccherà di dover certificarne la morte definitiva.
Quello che chiediamo, pertanto, come primo atto successivo all’insediamento a chi di voi sarà democraticamente eletto, è di chiedere appunto allo Stato, un atto legislativo che così come fatto con i vari decreti “Salva Roma” o “Salva Catania”, salvi un Ente, il Libero Consorzio di Siracusa, della cui efficienza hanno grandemente bisogno il territorio con imprese, cittadini e i lavoratori dell’Ente stesso, che non si sono mai tirati indietro e continuano nonostante tutto a dare dignità a un sistema che qualcun altro ha voluto svilire.
Questa è la nostra missione, perché noi siamo il sindacato delle persone: quello che vi chiediamo è di farla diventare una missione comune. Noi ci siamo. (Gesualda Altamore – segretario generale Uil Fpl Siracusa)
(foto: archivio siracusa2000)
