Siracusa. Salvare le palme della città, patrimonio arboreo minacciato dal “punteruolo rosso”

Dove non è riuscito il temibile “punteruolo rosso” probabilmente riuscirà … il Comune di Siracusa. La città di Archimede è, infatti, una delle poche città siciliane a contare poche palme uccise dall’epidemia, ma è un primato che, come sostiene il presidente di Lealtà e Condivisione, Carlo Gradenigo, è “destinato ad essere infranto a causa del nuovo bando di gestione del verde pubblico nel quale oltre a dimenticare le potature, cancellare le scuole, ignorare le dotazioni tecniche e meccaniche minime necessarie ad assicurare un servizio dignitoso, si è di fatto sospeso ogni tipo di trattamento sulle centinaia di esemplari di palma che arricchiscono Siracusa”.

Con l’innalzarsi delle temperature, secondo Lealtà e Condivisione, l’epidemia di “punteruolo rosso” è pronta a riesplodere ed a mietere altre vittime e, per tale motivo, si chiede a Palazzo Vermexio un intervento immediato su tutte le palme del genere Phoenix dactylifera, “in assenza del quale” – scrive Gradenigo “il Comune di Siracusa si renderà complice di un danno materiale di svariate centinaia di migliaia di euro nei confronti del patrimonio arboreo cittadino”.

Superfluo ricordare che si tratta di piante che, per crescere e svilupparsi, necessità di decenni e nessun governo al mondo, nessun partito politico, nessun PNRR, potrà mai ricomprare il tempo!

(foto: le palme nella piazzetta di viale Tica)

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