Ancora un incidente sul lavoro nella zona industriale di Siracusa ( nella fattispecie ad Augusta ), ancora due operai, due padri di famiglia, che rimangono ustionati e finiscono all’ospedale ( nella fattispecie al “Cannizzaro” di Catania ) in condizioni critiche e… ancora una volta si ripete il solito, visto e stravisto, copione con decine di comunicati stampa che intasano le redazioni dei giornali.

Sindacati, politici, deputati e senatori, portaborse, collaboratori, assessori e consiglieri di ogni ordine e grado, segretari di partito ( chi più ne ha più ne metta! ) tutti lì ad esprimere solidarietà ai malcapitati di turno, tutti ad invocare maggiori controlli, a denunciare la poca sicurezza nei posti di lavoro.
Tutti pronti ad indignarsi per quanto accaduto, a scrivere e ribadire che incidenti del genere non devono più ripetersi e che la tutela dell’incolumità dei lavoratori deve essere al primo posto. Adesso ci saranno manifestazioni, scenderemo in piazza per la sicurezza, proclameremo lo sciopero negli stabilimenti ma, intanto… la scia degli incidenti nella zona industriale si allunga sempre di più ed i lavoratori continuano a rischiare la vita per portare a casa un pezzo di pane. La storia infinita, insomma.
Anche i comunicati stampa che ci arrivano, puntualmente, anche in questa occasione, sembrano fotocopie: cambiano le date, i nomi dei mittenti/firmatari che si sono susseguiti nel corso del tempo, ma i contenuti, le dichiarazioni, le prese di posizione, le richieste alla politica e alle istituzioni sono sempre le stesse … da decenni.
Basta avere un po’ di memoria storica o, comunque, consultare le cronache dei giornali locali degli ultimi 30-40 anni per rendersi conto che, purtroppo, è tutto un deja vù.
Ma perché ogni qualvolta ci scappa il morto sul lavoro, o si rischia di farlo scappare come nel caso di ieri sera, scoppia tutto questo bla bla bla, ci illudiamo pensando “questa è la volta buona!” poi, dopo un paio di giorni, il clamore mediatico si attenua, sull’incidente cala il silenzio e il problema sembra risolto!? Una pausa, un periodo di calma apparente poi, all’improvviso, una nuova esplosione in qualche impianto, le sirene, l’allarme, i soccorsi e … tutto si ripete.
La domanda che si pone l’uomo della strada, però, è una sola: se tutti condannano la mancanza di sicurezza nella zona industriale, se tutti si adoperano con interrogazioni parlamentari, incontri, riunioni nei Palazzi, alla Regione come nei ministeri, ma, intanto, gli operai continuano a rischiare la vita… di chi è la responsabilità?! Di Babbo Natale?!
Ai due operai feriti auguriamo di superare, presto e al meglio, questo delicatissimo momento della loro vita e di poter tornare presto all’affetto dei loro cari ed al loro lavoro, sperando che quello di ieri sera possa essere, davvero, l’ultimo incidente nella zona industriale.
(foto: archivio siracusa2000)
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